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Castagna nota come Trempa della castagna. Da sempre vocata alla trasformazione industriale

Aggiornamento: 13 ott 2018

Franco Emilio Carlino

Tra le diverse informazioni correlate a Castagna[1], attuale frazione di Carlopoli (CZ) nella Regione Calabria, a 825m. sul livello del mare, posta nel territorio montagnoso del Reventino all’interno della più vasta area della Sila Piccola, alcune risalgono al 1797-1798, ossia a quando gli scrittori Lorenzo Giustiniani e Giuseppe Maria Alfano ne fecero menzione nella loro rispettive Opere come uno dei tanti Casali della Regia Città di Scigliano in provincia di Cosenza, della Calabria Citra appartenete alla Diocesi di Martorano, nel quale era possibile respirare aria buona. Giustiniani aggiunse, inoltre, che Castagna era orientata “verso mezzogiorno, alla distanza di miglia 10. Il medesimo comprende i seguenti villaggi: Morachi, Vaccarizzo, Bianchi, Ronca, Accattatis, Palinudo, Serra di Piro, Casenuove, e Censo. Tutti questi villaggi sono abitati da circa 1460 individui”[2].

Successivamente, secondo le diverse informazioni reperite nella ricerca correlata, risulta che Castagna sia stato un autonomo comune della provincia di Catanzaro, dal 1832 al 1869, data che segna anche la sua abolizione dall’albo dei Comuni e il conseguente accorpamento a quello di Carlopoli Provincia di Calabria Ultra, dal 1 giugno 1869, giusto decreto dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro n. 4981 del 21 marzo dello stesso anno che la identifica anche come sua unica frazione nella Diocesi di Catanzaro e feudo della casa Cicala.

A riguardo è utile ricordare che a seguito dell’unione con Carlopoli si discusse anche della la possibilità di costruire uno snodo stradale passante per Castagna che avrebbe unito Carlopoli ad una vecchia strada consolare determinante per la crescita delle attività economiche del tempo.

Altre notizie sono state reperite dal sito del Comune di Carlopoli che riguardo all’area generale nella quale è ubicata la frazione distante poco più di un chilometro dallo stesso Comune di Carlopoli in un breve brano così riporta: “Era chiamata un tempo Trempa della Castagna. Gli abitanti provengono principalmente dalla frazione Diano di Scigliano [2]. Con lo smembramento di Scigliano, nel 1807, Castagna fu assegnata al comune di Soveria Mannelli, e assieme a Soveria nel 1816 entrò a far parte della neocostituita provincia della Calabria Ulteriore Seconda, con capoluogo Catanzaro[3]. Il 23 settembre 1832 Castagna, insieme col villaggio Colla, si separò da Soveria Mannelli per formare comune autonomo, che tuttavia non ebbe lunga vita. […] Castagna ha fatto parte della Diocesi di Martirano fino al 1818 quando, per gli effetti della Bolla Pontificia De utiliori, in seguito al concordato fra la Santa Sede e il Regno delle Due Sicilie, la Diocesi di Martirano fu soppressa e aggregata alla diocesi di Nicastro. Nel settembre 1986, in seguito alla revisione delle Diocesi italiane secondo il criterio della provincialità civile […] Castagna è passata dalla diocesi di Nicastro all'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, perché il comune di Carlopoli apparteneva a quest'ultima diocesi[4]”[3].

Riguardo all’etimo, l’appellativo di Castagna deriverebbe secondo le diverse e diffuse convinzioni dalla notevole e estesa presenza in loco dei castagneti, tanto da indurre gli abitanti del luogo denominati Castagnesi ad avviare nella zona una serie di attività di trasformazione del prodotto per ricavarne farina. Una pratica industriale, ancora in uso e per quello che se ne conosce, risalente all’XI secolo, quindi già presente al Medioevo, epoca storica nella quale si pensa sia sorto il villaggio di Castagna.

Ma Castagna non è solo questo, perché la sua vocazione industriale e la trasformazione delle materie prime è una sua costante anche nei tempi moderni. Prova ne è la florida industria tessile, prima in Calabria, impiantata intorno alla metà del 1800 da Emilio Leo che impiegando l’energia fornita dalle acque del Corace iniziò la sua splendida esperienza nel settore della lavorazione delle fibre tessili. Un’attività che qualche anno dopo, nel 1873, lo stesso Leo trapiantò a Soveria Mannelli sotto il nome di Lanificio Leo, un’azienda che tuttora è attiva nella produzione di tessuti anche attraverso l’impiego di originarie apparecchiature dell’Ottocento.

La piccola frazione silana è anche depositaria di una straordinaria testimonianza della sacralità e dell’ascetismo che si respira nella vicina area proveniente dalle rovine delle maestose mura del Monastero di Santa Maria di Corazzo, nome derivante come etimo dal vicino fiume Corace, conosciuta anche come l’Abbazia dell’Abate Gioacchino da Fiore.

Il Monastero, che sorge su una vasta area valliva del Corace e dell’Amato venne costruito dai monaci benedettini nel corso del X secolo. Secondo notizie storiche non confermate forse eretta nel 1060 per rispondere alle finalità del vasto programma di latinizzazione normanna voluta da Roberto il Guiscardo e in secondo momento riedificato verso la fine del XII secolo (1188) dall’ordine dei monaci cistercensi.

L’Abazia non fu risparmiata dal terribile sisma del 1783 che la distrusse rendendola impraticabile, ma l’uomo non fu meno cruento con la sua cancellazione voluta nel 1807 da Giuseppe Bonaparte durante il decennio francese, che di fatto ne impedì il suo rifacimento e quindi instradando l’imponente complesso monumentale di Corazzo verso il totale abbandono tanto da determinarne la definitiva distruzione. Oggi del monumento nazionale di Corazzo se e possono ammirare solo gli imponenti ruderi.

Castagna è anche sede della Chiesa parrocchiale dello Spirito Santo, costruita secondo le notizie reperite dal sito comunale (già cit. alla nota 3) nel XVI secolo come chiesa rurale. Acquisì il titolo di parrocchia nel 1612. Al suo interno sono conservate molte opere derivanti dall'Abbazia di Corazzo, fra queste un altare e l'organo Settecentesco, nonché un medaglione marmoreo del ‘600 raffigurante la Madonna con il Bambino, incastonato in una colonna, di scuola napoletana e la fonte battesimale.

Bibliografia

[1] Giuseppe Maria ALFANO, Istorica descrizione del regno di Napoli, presso Vincenzo Manfredi, Napoli MDCCXCVIII, p. 89.

[2] Lorenzo GIUSTINIANI, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Tomo III, presso Vincenzo Manfredi 1797, pp. 285-286.

[3] http://www.comune.carlopoli.cz.it/index.php?action=index&p=260, [[2] Francesco Antonio ACCATTATIS, Storia di Scigliano, a cura di Isidoro Pallone, Cosenza: Brenner, 1965; [3] Mario Felice MARASCO, Soveria Mannelli e il suo territorio, Notizie e dati tratti dagli appunti di Ivone Sirianni, San Vito al Tagliamento: Tipografia Sanvitese Ellerani, 1969; [4] Diocesi di Lamezia Terme, Storia].


Foto di Mario Miglianese: Castagna - Panorama


Foto di Mario Miglianese: Castagna - caseggiato


Foto di Mario Miglianese: Castagna - Gafìu

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