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ARIETTA - PETRONÀ

STORIA

 

PETRONÀ

Sorse verso la fine del XVIII secolo, per venire incontro alle esigenze di pastori e contadini provenienti dalla zona del Reventino e del Savuto da Scigliano, Carlopoli,  Carpanzano, Panettieri e Sersale,  arrivati nella zona per lavorare i campi, raccogliere le castagne e pascolare gli armenti.
Il toponimo, riportato da alcuni studiosi al greco “petròn”, avente il significato di ‘luogo sassoso’, da altri viene posto in relazione col personale ugualmente greco Petronas. Chiamata Petrania fino al 1861, fu una difesa e poi un  casale di Mesoraca, di cui seguì le vicende, venendo assoggettata alla signoria del nobile casato degli Altemps, che ne conservarono il possesso fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle riforme napoleoniche.

 

Col nuovo ordinamento amministrativo del periodo francese, all’inizio dell’Ottocento, fu elevata a comune autonomo e, con l’annessa località Arietta, inclusa nella giurisdizione di Policastro.

 

Tornata sotto il dominio borbonico, all’ indomani del congresso di Vienna, entrò poi a far parte dell’Italia unita, insieme al resto della regione. La storia post-unitaria non fa registrare avvenimenti di rilievo. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: l’ottocentesca chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro Apostolo, e il seminario arcivescovile.

ARIETTA

http://www.archiviostoricocrotone.it/urbanistica-e-societa/il-casale-di-arietta-in-diocesi-di-santa-severina/

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