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MANDATORICCIO

STORIA

Fu fondata, all’inizio del XVII secolo, da Teodoro Mandatoriccio, signore di Crosia, per rendere più comoda l’esistenza di quanti lavoravano in quella parte del suo feudo. La zona tuttavia risulta abitata fin da epoca ben più antica, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nei pressi della località. Il toponimo, che riflette il cognome del fondatore, viene riportato da alcuni al latino MANDATORICIUS, da MANDATOR, ‘subornatore’, e da altri al greco “mandràtoras”, avente il significato di ‘padrone di una mandra’.

Trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione di un castello, appartenne ai Mandatoriccio fino all’estinzione del casato, avvenuta nella seconda metà del Seicento.

In seguito passò, per successione femminile, alla nobile famiglia cosentina dei Sambiase, che la tennero sino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche.

I francesi, a principio del XIX secolo, ne fecero dapprima un’università del cosiddetto governo di Cariati e poi un comune del circondario facente capo a questo centro, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai Borboni, che le sottrassero Pietrapaola, precedentemente unita al territorio mandatoriccese. Annessa al Regno d’Italia, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Sul finire degli anni Venti del Novecento, assorbì di nuovo Pietrapaola, tornata autonoma nel 1934. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale, in cui si può ammirare un artistico soffitto ligneo; i ruderi del castello, con un torrione cilindrico; la seicentesca fattoria-fortezza dei Mandatoriccio, e i resti di mura megalitiche, nei dintorni dell’abitato.

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