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PARENTI

STORIA

Racchiuso in un anfiteatro di monti, tra il verde degli alberi, il profumo della natura e il cinguettio degli uccelli, Parenti sorgeva alla fine del XVII sec.,
nel 1696, come “stabile appartenente alla bagliva dei Casali del Monaco di Cosenza sotto la giurisdizione di Giuseppe Sambiase”.
Luigi Ricciulli, barone del tempo, fissò il suo palazzo nella parte più alta del paese da dove controllava la valle intera.
È proprio qui che cominciarono a formarsi i nuovi “presidi” (ancora mantenuto come nome), dove sorge l’attuale centro storico.
A Luigi successe il figlio Stefano e con lui ci fu un incremento demografico, e , in particolar modo, di briganti.
A quanto si racconta, infatti, il Ricciulli aveva messo sul portone del suo palazzo una catena, chiamata “dell’immunità”, e chiunque riusciva a raggiungere il paese e toccare questa catena era considerato immune da ogni crimine e poteva risiedere nel paese.
Le persone che si recavano a trovare questi “fuorilegge” non si potevano dichiarare tali, e per questo assicuravano che andavano a trovare i “parenti” che risiedevano nel feudo, e da questo sembra che abbia origine il nome del Paese.
A Stefano succedette il primogenito Luigi Ricciulli (17/11/1743), e a questi Gaetano Ricciulli (20/09/1772) che fu l’ultimo dei feudatari di Parenti.
Ai primi anni del ‘700 data anche la chiesa della Madonna del Carmine di cui le prime notizie risalgono al 1752: sono, infatti, di quell’anno i primi libri ecclesiastici contenenti atti di morte, di battesimo e di matrimonio.

La vita in quegli anni si svolgeva tutta intorno alla chiesa e al palazzo baronale: la chiesa della Madonna del Carmine sorge, infatti, molto vicino al secondo palazzo baronale fatto costruire verso il 1730 da Stefano, il primogenito di Luigi Ricciulli.
La fine del ‘700 e gli inizi del ‘800 vedono Parenti diventare famosa come covo di briganti che provenivano da tutte le parti per rifugiarsi nel piccolo centro.

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