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GRAMMATICA
Notizie storiche e caratteristiche del dialetto silano dell'area Reventino-Savuto

La pagina s'ispira al lavoro del prof. Scalzi Fiore "Grammatica del dialetto petronese". 

Questa lingua appartiene alla grande famiglia dei dialetti meridionali, di origine latina (Romanza). A base sostanzialmente italiana, questi, si formarono nei primi secoli dopo il Mille e si svilupparono attraverso i secoli arricchendosi dell'apporto che diedero, in misura diversa, i vari popoli invasori. 

 

LESSICO E MORFOLOGIA

Il lessico è essenzialmente di origine latina e in misura altrettanto significativa greca. Resistono anche tracce di origine Osca, dei Bruzi.
E' possibile elencare cronologicamente i popoli che hanno contribuito alla formazione della nostra lingua:

 

  • Ausoni

  • Greci di Arcadia

  • Osci

  • Bruzi

  • Romani

  • Bizantini

  • Normanni

  • Svevi

  • Angioini

  • Ebrei

  • Aragonesi

  • Albanesi

  • Austriaci

  • Francesi

 

 

In relazione della loro permanenza , il loro contributo è stato maggiore o minore mentre l'isolamento dei centri abitati, ha reso la lingua resistente nel tempo.  
Un grande contributo alla conoscenza degli apporti greco-latini al nostro dialetto, è stato dato dal famoso filologo e glottologo tedesco Gehrard Rohlfs, appassionato studioso dei linguaggi neolatini soprattutto meridionali. Lo studioso ha percorso la Calabria a dorso di mulo, raccogliendo direttamente, come in un'inchiesta, le tradizioni orali di una regione che anche dal punto di vista linguistico, mostrava una materia assai varia e complessa.  Dobbiamo a lui la realizzazione del Dizionario dialettale della Calabria

 

FONOLOGIA

La fonologia si occupa della corretta pronuncia (ortoepìa) e della retta scrittura (ortografia). La nostra parlata dialettale presenta delle caratteristiche fonetiche in gran parte comuni ai dialetti meridionali.

Le principali sono:

  1. Raddoppio delle consonanti iniziali di parola;

  2. Frequentissima h aspirata;

  3. Tr, corrisponde alla pronuncia della parola inglese tree

  4. Bb - b al posto di v;

  5. Gg - g = j;

  6. Nf trasformata in mp;

  7. Nv trasformata in mb;

  8. Rs= rz;

  9. Gghj e Cchj = con suono non gutturale ma palatale.

  10. Uso dei pronomi personali illu/illa=lui/lei  e illi/ille=loro
     

Raddoppio delle consonanti

- Quasi tutte le consonanti iniziali di parola subiscono il raddoppio, più frequentemente dopo monosillabi  o vocali isolate che hanno perduto qualche lettera presente nella corrispondente parola  latina da cui deriva (es. È(est)  ssulu). Ma le anomalie sono tante che non è facile proporre regole fisse.
- La vocale aspra isolata è seguita frequentemente dalle doppie consonanti
es.
A Rroma, a ttutti, a llèjere, a mmie;

mentre invece nelle frasi
'e lejere=da leggere, 'e mie= da me di me;  la non è da  considerarsi  isolata, ma priva della d che abbiamo segnato con l'apostrofo.
- Dopo le vocali dolci​  ed u non si verifica il raddoppio
es.
i Romani, u tavulinu, i sonaturi;
mentre a Rroma, ha ssonatu ...
 

La H aspirata

Sostituisce la f semplice, mai quella doppia. Si pronuncia come corrispondente h inglese ed è la caratteristica peculiare del Lametino; si usa a Bianchi, Colosimi, Scigliano, Panettieri, Grimaldi,  Lago, Petronà e Cerva,  Sersale, Cerva, Pagliarelle, Mandatoriccio, Serrastretta, Decollatura, Miglierina, Catanzaro, Nicastro, Feroleto A., Savelli, Carlopoli e Castagna 
 

                es. 

               'a ĥimmina (la donna); 
               'i ĥurracchiuni 
(i giovanotti);

                 nĥerinu (una sceneggiata).  

                
               'u hacimu 'u cahé

                Sfuggono all'h aspirata le parole che raddoppiano la f iniziale.

               Ha ffattu 'nu burdellu (ha fatto un chiasso) ;

               È buanu ppe ffare parole ( è buono solo a parlare);

               Va ssempre ccu ffimmine ( va sempre con donne).
 

  • La coppia tr  e str

    La pronuncia corrisponde quasi all'inglese tree ed ha suono cacuminale: la punta della lingua batte sulla sommità anteriore del palato. Si scrive thr e sthr

    es.
    'u threnu, (il treno)     
    'a thrempa, (il luogo scosceso)       
    'i Pethrunisi,(i Petronesi)       
    'a casa nosthra. (la nostra casa)

     

  • Suono zz 

    La doppia z alterna il suono aspro di rozzo e quello dolce di azione.

    es.
    'nu mazzùne (aspro),
    'u mazzùne(dolce).


     

  • Corrispondenza di doppia gg con j

    Lo scambio della gg con j  avviene quando la corrispondente i  italiana non è seguita da altra vocale.

    es.
    ĥujire (fuggire), 
    ĥujutu (fuggito),
    sajina (saggina), 


     

  • Uso di bb al posto di v

    Lo scambio è frequente dopo una vocale.

    es.
    ha bbolutu partire ( È voluto partire)
    è bbenutu 'u frate ( È venuto il fratello)
    è bberu ( È vero)

    ma si dice:
    'a vera mamma (La vera madre)

               'e vine (Le vene).

 

  • Nf e Nv  trasformate  in mp e mb

    thriompu ( trionfo); 
    'u mbìtu (L'invito).


     

  • Cchj con suono non gutturale ma palatale

    'occhjuliare ( guardare con interesse),
     pacchjana (Pacchiana)

     

  • Rs = Rz

    ĥùarzi (forse),
    perzòna ( persona).


     

  • uso di gua, gue gui guo gu  al posto delle sillabe  la, le, li, lo lu
    ( A Scigliano,  Bianchi e Castagna) 


    'u lìattu  =  'u guìattu ( il letto)
    'a lana   =  'a guana (la lana)

     

  • segni ortografici per indicare i suoni tipici del nostro dialetto

    1) 
    Con  *  in alto a sinistra dell' h si indica il suono aspirato.
         es.   *hare (fare), *hujìre (fuggire), *hera (fiera).

    2) Con thr e sthr si indica il suono cacuminàle corrisppondente
        all'inglese
    tree (albero).
        es. Nùasthru(nostro) e Pethrunìse(petronese).
     
    3) Con
    cchj il suono palatale non gutturale
         es. ùa
    cchj (occhi) e pacchjàna(pacchiana)

    4) Con ' (apostrofo) la caduta di vocale o sillaba iniziale(afèresi)
         o finale
    (apocope)

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